Il Rapporto sulla competitività del World Economic Forum colloca il Brasile nel ranking mondiale al 58° posto (Italia al 48°) per il 2010-2011 con un punteggio di 4,28 (Italia 4,37; Svizzera – che è al 1° posto – 5,63), confermando la posizione occupata nel ranking 2009-2010.
I punteggi migliori assegnati ai vari parametri che compongono l’indice sono:
• ampiezza del mercato;
• mondo degli affari e mercato finanziario sofisticati;
• attitudine all’innovazione;
• prontezza all’adeguamento tecnologico;
• buon livello dell’alta formazione, mentre la formazione di base è più carente.
I fattori che offuscano il business climate e quindi sono considerati negativi (in base a interviste a manager e operatori economici) sono, nell’ordine:
• la regolamentazione fiscale e le imposte, considerate complessivamente alte;
• l’eccessiva regolamentazione del mercato del lavoro;
• l’inefficienza della burocrazia pubblica;
• l’accesso al credito per le imprese e i consumatori;
• l’inadeguatezza delle infrastrutture;
• la corruzione diffusa.
La stabilità macroeconomica è in netto miglioramento, così come l’instabilità politica. La presenza del crimine e l’insicurezza cittadina, che pure è un dato di fatto, non viene valutata dai manager intervistati come una minaccia molto sentita.
fonte (ubi banca)
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