Secondo una recente classifica che valuta la competitività nel settore dell’IT stilata dall’ufficio di ricerca e analisi dell’autorevole rivistaEconomist per l’organizzazione Business Software Alliance (BSA), il Brasile ha migliorato il proprio livello rispetto agli anni scorsi raggiungendo la 39° posizione nell’ambito della tecnologia dell’informazione.
Tale avanzamento, dovuto principalmente ai consistenti investimenti nella ricerca e nelle infrastrutture, ha permesso al Paese di collocarsi appena una posizione dietro la Cina e di distanziare notevolmente gli altri paesi dell’America Latina, con l’eccezione del Cile che è il leader regionale del settore. Alcune voci della categoria “Capitale umano” hanno aiutato il Brasile, poiché il numero di ingegneri e di laureati in materie scientifiche è aumentato, permettendo al Paese di collocarsi all’ottavo posto in relazione a questa voce. Sono presenti, tuttavia, alcuni ostacoli allo sviluppo del settore IT in Brasile.La mancanza di professionisti del settore e la farraginosa burocrazia sono i principali. Relativamente al primo punto si osserva, infatti, come l’attitudine tecnologica dei brasiliani sia piuttosto bassa, come testimoniato dagli attuali 90mila posti vacanti in questo settore (diventeranno 800mila nel 2014, secondo una proiezione della Fondazione Getulio Vargas – FGV).La situazione fa sorgere timori per lo sviluppo futuro del settore. Secondo Frank Caramuru, direttore della BSA in Brasile, si può già parlare di una crisi di talenti nel mercato brasiliano dell’IT, tanto che ''Occorre un incremento sostanziale nel livello qualitativo dei corsi di informatica presso gli istituti di formazione, coniugato a un vigoroso stimolo agli studenti affinché si orientino verso questa professione. In merito alla burocrazia, questa ostacola sia la diffusione della banda larga in Brasile, sia il livello di competitività delle imprese brasiliane del settore. È necessario che queste barriere siano abbattute al più presto dall’amministrazione brasiliana per permettere al Paese di competere con gli altri BRIC. Secondo uno studio, infatti, sebbene l´India e la Cina occupino nella classifica rispettivamente il 34º e il 38° posto, entrambi hanno guadagnato molte posizioni nel ranking e le previsioni indicano che scaleranno ulteriormente la classifica nei prossimi anni.A tal proposito, secondo Caramuru “i Paesi BRICS detengono il vantaggio di una manodopera con un costo inferiore rispetto ai paesi sviluppati ma la Cina e l´India, rispetto al Brasile, hanno avuto un incremento maggiore nel ranking per merito dell’elevato livello di formazione dei loro studenti del settore IT”.(ICE SAN PAOLO)
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