giovedì 29 novembre 2012

La Russia avanza nella classifica mondiale “Doing Business 2013”





La Federazione Russa avanza di ben otto posizioni, dalla 130°alla 122°, nella classifica “Doing Business 2013” stilata dalla Banca Mondiale e dal Fondo Monetario Internazionale.

(fonte: camera di commercio italo-russa)

sabato 17 novembre 2012

Moda, i marchi russi tornano in patria


In Cina i costi aumentano e tanti brand della Federazione spostano la produzione dall'Asia a casa. Un rientro che potrebbe rivelarsi positivo per rilanciare l'industria tessile
Moda, i marchi russi tornano in patria
La stilista russa Kira Plastinina ha investito 150 milioni di rubli per aprire la sua prima linea di produzione a Ozyory, nella regione di Mosca (Foto: Ria Novosti)
Mentre alcuni cittadini russi esprimono il loro patriottismo urlando sugli spalti dello stadio Luzhniki, gli stilisti russi, che si stanno indirizzando sempre di più alla produzione nazionale, ritengono che il rumore dei tacchi alti sulle passerelle rappresenti al meglio il loro amore per la patria.

Reduci dall’appuntamento annuale della Mercedes-benz fashion week di Mosca, gli stilisti russi, che hanno riportato in patria i loro stabilimenti produttivi, affermano che la strategia non ha solo una dimensione patriottica, ma ha senso anche dal punto di vista degli affari. 

“Non si tratta di una mossa pubblicitaria”, dichiara Olga Feldt, direttrice generale di Kira Plastinina Style. L'azienda russa ha appena aperto uno stabilimento nella regione di Mosca, nel tentativo di spostare nuovamente la produzione dall'Asia in Russia.

Kira Plastinina è una delle tante case di moda russe che stanno abbandonando la Cina, in seguito all’aumento dei costi di produzione. Questo esodo potrebbe essere proprio ciò di cui ha bisogno la Russia per rilanciare la sua industria tessile che versa in uno stato di totale decadenza. L'investimento iniziale in impianti locali e personale specializzato rimane, tuttavia, ancora troppo alto; pertanto molte aziende preferiscono installare la loro produzione nei Paesi vicini dell'Europa Orientale.

La stilista russa Kira Plastinina ha investito 150 milioni di rubli (4 milioni e 8mila dollari) per aprire la prima linea di produzione nello stabilimento di Ozyory. La sua azienda sta progettando di raddoppiare tale importo investendo, in un secondo momento, in una seconda linea.

La fabbrica tessile produrrà 325mila capi di abbigliamento all'anno, che copriranno il 100 per cento della prima linea di Plastinina e il 15 per cento della sua linea di diffusione per ragazze di età compresa tra i 14 e i 25 anni, nonostante ci si aspetti che questa cifra aumenti al 40 per cento, non appena la seconda linea di abbigliamento entrerà in produzione. In precedenza, i capi del marchio venivano prodotti in Cina.

I dirigenti della società insistono sul fatto che si tratti di una mossa del tutto logica dal punto di vista economico. Si prevede, infatti, che i ricavi, che raggiungeranno i 4 miliardi e mezzo di rubli nel 2012, aumenteranno del 40 per cento, raggiungendo i 5 miliardi e mezzo di rubli nel 2013, in gran parte proprio a seguito del trasferimento dello stabilimento di produzione in Russia, dichiara Plastinina.

“L’apertura di uno stabilimento produttivo nella regione di Mosca, non lontano dalla sede centrale, ci permetterà di semplificare l’iter attraverso il quale deve passare ogni collezione, dalla fase di progettazione al momento in cui il capo finito viene presentato all’atelier - afferma Plastinina -. In sostanza, siamo in grado di reagire più velocemente alle richieste dei nostri clienti e di adattarci rapidamente alle ultime tendenze”.

Plastinina calcola che, producendo i capi in Russia, riuscirà a ridurre il ciclo di produzione da 9 a 2 mesi. Come previsto, i costi della manodopera sono aumentati. La società pagava gli operai cinesi dai 100 ai 150 dollari al mese, mentre i dipendenti a Ozyory ricevono un salario mensile di 906 dollari. Tuttavia, Plastinina ha affermato che il prezzo delle creazioni rimarrà invariato dal momento che lo stabilimento russo utilizzerà la tecnologia in maniera più efficace.


(fonte: the moscow time)

lunedì 1 ottobre 2012


 Romania: contributi e agevolazioni per la creazione di nuovi posti di lavoro qualificati


In Romania, le aziende che creeranno un minimo di 200 posti di lavoro per figure professionali altamente qualificate, riceveranno un aiuto che coprirà il 40-50% delle spese salariali sostenute per questi nuovi assunti.
Timisoara

Più in dettaglio, quest’agevolazione prevede, la copertura del 50% delle spese per gli stipendi (40%, se nella zona di Bucarest-Ilfov), per i nuovi posti di lavoro creati, per un periodo di due anni di attività.
I posti di lavoro creati devono essere mantenuti per almeno cinque anni dalla data della prima tranche della sovvenzione ricevuta. A titolo di garanzia circa quest’obbligo contrattuale, le aziende devono presentare una lettera di garanzia bancaria con un valore minimo uguale al valore della sovvenzione.
Quest’aiuto, concesso dal governo romeno, potrà trovare applicazione nei seguenti settori: industria manifatturiera, telecomunicazioni, servizi di tecnologia informatica, sviluppo software e servizi informatici, ricerca-sviluppo, produzione e fornitura di acqua calda, gas, energia elettrica e termica.
Non esistono limiti superiori né al valore della sovvenzione concessa, né all’importo della retribuzione relativamente al nuovo posto di lavoro creato.

(fonte: expofocus)

 Export di abbigliamento e maglieria in Russia registra incremento significativo


Cifre relative alle esportazioni italiane di abbigliamento verso la Russia nei primi mesi del 2012, mostrano segnali incoraggianti.
una strada del lusso a Mosca

Nei primi due mesi dell’anno in corso, l’export di abbigliamento verso la Russia, escludendo i prodotti di maglieria, ha mostrato un incremento superiore al 13% rispetto allo stesso periodo del 2011.
Il valore complessivo ha toccato i 136 milioni di euro.
Per quello che riguarda invece i soli prodotti di maglieria, l’incremento nel primo bimestre 2012, è stato molto più consistente, + 31% rispetto allo steso periodo del 2011.
Il valore complessivo ha raggiunto 59 milioni di euro, contro i 45 dei primi due mesi del 2011.

(fonte: exportfocus)

sabato 4 febbraio 2012

Ungheria: fallisce compagnia di bandiera Malev, aerei a terra

E' fallita la compagnia di bandiera ungherese Malev. Dopo 66 anni di attivita', dalle 6 di questa mattina gli aerei sono a terra. 

Lo annuncia la stessa societa' sul suo sito web, che e' stato praticamente chiuso. "Purtroppo - scrive l'amministratore delegato Limburger Lorant - abbiamo fatto del nostro meglio per evitare questo esito. Negli ultimi giorni c'era ancora la speranza di una ripresa e la fiducia dei passeggeri era intatta. Purtroppo, i nostri fornitori hanno chiesto il pagamento anticipato dei servizi forniti e questo ha svuotato del tutto le casse della societa'". L'a.d. conclude chiedendo "scusa a tutti". Chi 03-02-12 09:58:01 (0071)news 5

 




fonte: (www.corriere.it)

lunedì 23 gennaio 2012

Ucraina: +5,2% per il Pil 2011, la crescita 2012 attesa al 4%

Continua la crescita dell’economia ucraina. Mentre l’Eurozona nell’anno appena trascorso ha segnato il passo e mentre a livello mondiale si prevede un 2012 estremamente negativo, l’economia Ucraina nel 2011 ha registrato un incremento del 5,2%, al di sopra del +4,2% messo a segno nel 2010 esecondo le stime governative nel 2012 il Pil salirà del 4%, circa uno 0,5 in più delle previsioni. 
fonte: Camara di commercio italiana per l'Ucraina.

Ungheria: Novità fiscali 2011

Dal 1° gennaio 2011 l’Ungheria ha introdotto delle novità sia per le imposte sugli utili sia per le imposte sui redditi.
IMPOSTA SUGLI UTILI
Aliquota a scaglioni
Con valore retroattivo al 1 luglio 2010, é stata estesa la possibilità di applicare l’aliquota agevolata del 10% in luogo di quella ordinaria del 19%. Tale aliquota era già prevista dalla normativa precedente, ma la sua applicazione era limitata a una base imponibile non superiore a 50 milioni di huf (180.000 euro circa) e condizionata al verificarsi di determinati parametri, e subordinata alla creazione di una riserva di patrimonio netto corrispondente al 9% della base imponibile (cioè pari al risparmio fiscale) e da impiegare entro quattro esercizi per acquisto di immobilizzazioni.
Dal 1 luglio sono state eliminate le condizioni e il limite della base imponibile è stato elevato a 500 milioni di huf (circa 1,8 milioni euro). Oltre tale limite si applica l’aliquota ordinaria del 19%.
Per il 2010 le imposte andranno calcolate dividendo la base imponibile dell’esercizio in due frazioni, in base ai giorni di calendario:
  • 181 giorni per il primo semestre
  • 184 giorni sul secondo semestre.
Nella prima frazione, calcolata moltiplicando la base imponibile per il quoziente 181/365, vige la normativa precedente, e pertanto l’aliquota é del 19%.
Sulla seconda frazione, calcolata moltiplicando la base imponibile per il quoziente 184/365 e fino al limite di 250 milioni di huf (900 mila euro) si applica l’aliquota del 10%.
Di fatto la maggior parte delle imprese avranno nel 2010 un carico fiscale medio del 14,5%.
Abrogazione della ritenuta sui servizi verso Paesi non convenzionati
É stato eliminato il concetto di “impresa straniera”, introdotto dal 2010, che portava a imponibilità in Ungheria i servizi resi a un soggetto ungherese da una società residente in Paesi che non hanno firmato una convenzione contro le doppie imposizioni con l’Ungheria.
In particolare, i servizi prestati da società erano interessi, canoni, royalties, oppure anche servizi di consulenza aziendale, ricerca di mercato, marketing, commissioni di agenzia. Il pagamento di questi servizi era subordinato alla trattenuta alla fonte del 30% in mancanza del certificato di residenza fiscale della controparte.
Dal 2011 é stata abrogata l’imponibilità di queste prestazioni e pertanto é statoripristinato il regime fiscale in vigore fino al 2009.
Poiché l’imponibilità sorgeva nel momento del pagamento, non nel momento della competenza economica, i servizi fruiti nel 2010, ma pagati nel 2011, sono esenti dalla ritenuta.
Esenzione sul capital gain
L’esenzione del capital gain realizzato su partecipazioni qualificate viene estesa anche alle partecipazioni costituite da apporti di beni, mentre fino al 2010 erano riservate solo alle partecipazioni costituite da conferimento di denaro.
La normativa generale prevede l’esenzione dei capital gain realizzati su partecipazioni:
  • acquisite dopo il 1 gennaio 2007 in società di diritto ungherese o estero, tranne le società CFC
  • detenute ininterrottamente per un anno
  • pari o superiori al 30%.
CFC: Controlled Foreign Companies
Il concetto di CFC nel sistema fiscale ungherese è stato ripetutamente modificato. Il concetto fa riferimento alla indeducibilità di costi sostenuti a favore di società controllate e residenti in paesi a fiscalità privilegiata, facendo poi rientrare dividendi e ponendo in essere quindi un comportamento elusivo.
Il concetto di CFC é in particolare applicato anche per i proventi derivanti da dividendi o da capital gain su partecipazioni qualificate, queste poste di reddito non sono esenti se derivanti da operazioni con CFC.
Uno dei parametri per definire se una società estera é CFC o meno é l’aliquota applicata nel paese di residenza, in riferimento all’aliquota applicata in Ungheria. La riduzione dell’aliquota agevolata al 10%, come sopra specificato, ha comportato anche unavariazione nella definizione di CFC.
Dal 2011 si considerano CFC le società:
  • partecipate da una persona fisica ungherese per almeno metà dell’esercizio per almeno il 10%, oppure che hanno la maggioranza dei ricavi di origine ungherese
e in uno qualsiasi dei seguenti casi:
  • l’aliquota d’imposta effettiva é inferiore al 10% (precedentemente 12,67%)
  • anche se il risultato d’esercizio é positivo, a seguito di rettifiche fiscali non è dovuta alcuna imposta sugli utili
  • la base imponibile é negativa e l’aliquota dell’imposta sugli utili é inferiore al 10% (precedentemente 12,67%).
Non si considerano CFC le società che sono residenti nell’Unione Europea o in un Paese membro dell’OCSE, e che svolgono effettiva attività economica, intendendo con ciò la produzione della maggioranza dei ricavi con propri mezzi e con propri dipendenti, nel contesto di un rapporto di lavoro dipendente, escludendo gli impiegati amministrativi e contabili.
Indeducibilità condizionata di rinunce a crediti e cessioni gratuite di beni
Sono indeducibili le sopravvenienze passive derivanti da rinunce a finanziamenti soci concessi da un soggetto ungherese a un soggetto estero, indipendentemente che questo sia residente o meno in un Paese che ha stipulato con l’Ungheria una convenzione contro le doppie imposizioni.
L’indeducibilità si estende anche a cessione gratuita di beni (se il valore di libro é positivo) e all’accollo di obbligazioni senza corrispettivo.
La deducibilità é consentita solo nel caso in cui il soggetto estero dichiara che il proprio risultato d’esercizio, non considerando la rinuncia al credito, é comunque positivo.
Normative che non sono state modificate
Permane la deducibilità del 50% dei ricavi da royalties dalla base imponibile, fino alla metà di questa.
Sono rimaste invariate le normative sulle società con patrimonio immobiliare, pertanto le plusvalenze realizzate dalla cessione di partecipazioni in tale tipo di società sono imponibili.
É rimasta invariata anche l’imposta di bollo sull’acquisto di partecipazioni in società proprietarie di immobili siti in territorio ungherese. La normativa, introdotta nel 2010, ha sottoposto ad imposta di registro (4%) l’acquisto di almeno il 75% di quote di società proprietarie di immobili. L’intento é di evitare l’elusione dell’imposta, dovuta fino al 2009 solo sull’acquisto di un immobile, e non applicata invece sull’acquisto delle quote di una società immobiliare.
La base imponibile per il calcolo dell’imposta é il valore di mercato dell’immobile, proporzionato alla percentuale di partecipazione risultante dopo l’acquisto delle quote, detraendo le quote già in possesso anteriormente al 01.01.2010, o nel caso di possesso di quote superiori al 75%, la frazione acquisita. Non va quindi considerato il valore delle quote stabilito nel contratto di compravendita: infatti tale valore é influenzato solo in parte dal patrimonio immobiliare, essendo il risultato di una valutazione di azienda che é condizionata anche da elementi di patrimonio non immobiliare, quale esigibilità dei crediti, passività, redditività e avviamento.
IMPOSTA SUI REDDITI PERSONALI
Aliquota fissa
La novità più importante apportata alla fiscalità personale é l’introduzione di una aliquota fissa (cd “flat tax”) del 16%, in luogo del precedente sistema a due scaglioni (17% fino a 5 milioni huf, 32% oltre).
É stata invece mantenuto il sistema di calcolo denominato” superlordo”, in base al quale lo stipendio lordo contrattuale, ai fini del calcolo dell’imposta personale, deve essere aumentato del 27%, pertanto il carico fiscale effettivo sul reddito lordo contrattuale é del 20,32%.
Deduzioni d’imposta per figli a carico
Una seconda importante novità in merito alla fiscalità personale é la ridefinizione e riformulazione delle deduzioni d’imposta soprattutto per quanto riguarda i figli a carico. Dal 2011 é possibile chiedere la deduzione anche per un solo figlio a carico, ed é stato abrogato il limite superiore dell’agevolazione usufruibile.
Semplificazioni amministrative
É stata semplificata la dichiarazione annuale dei redditi, a partire dall’anno fiscale 2011: per i redditi di lavoro dipendente sarà sufficiente una “autocertificazione” in luogo dell’ordinaria dichiarazione dei redditi.

(fonte: mercato globale.it)